Andrea Riccardi Ministro per la Cooperazione e l'Integrazione
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Ultimo aggiornamento: 29 luglio 2017 |
Andrea Riccardi è ordinario di Storia Contemporanea presso la Terza Università degli Studi di Roma.
Esperto del pensiero umanistico contemporaneo, è voce autorevole del panorama internazionale. Numerose Università lo hanno infatti insignito con la laurea honoris causa a riconoscimento dei suoi meriti storici e culturali: l’Università Cattolica di Lovanio (Belgio), l’Università Card. Herrera – CEU di Valencia (Spagna), la Georgetown University di Washington (USA), l’Università di Augsburg (Germania), l’Università Jean Moulin Lyon 3 (« en raison de services éminents à la paix et à l’Université »).
Riccardi è noto internazionalmente anche per essere stato il Fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio. Sant'Egidio oltre che per l’impegno sociale e i numerosi progetti di sviluppo nel Sud del mondo, è conosciuta per il suo lavoro a favore della pace e del dialogo. In particolare, Riccardi ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio. La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, coloro che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.
Professore ordinario dal 1981, ha insegnato all’Università di Bari e alla Sapienza di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Giovanni Paolo II, la biografia (San Paolo 2010, pubblicato anche in francese, spagnolo, portoghese), Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Mondadori, Milano 2000-2009; tradotto e pubblicato in dieci lingue), Governo carismatico (Milano 2003), Convivere (Laterza, Roma-Bari 2006), Il “Partito romano” (Brescia 2007). Uno dei suoi ultimi volumi L’inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma, (Laterza Roma-Bari 2008) studia Roma durante l’occupazione nazista, non solo riguardo alla vicenda degli ebrei e dei loro persecutori, ma dell’intero mondo complesso della città in quel periodo storico: i collaborazionisti, i testimoni silenziosi, gli spaventati, i coraggiosi, la Chiesa.
Andrea Riccardi è stato insignito il 18 novembre 2004, dalla Fondazione Internazionale Premio Balzan, del Premio Balzan 2004 per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli. “Per l’impegno nel rilanciare nel mondo la convivenza pacifica tra gruppi di etnia diversa e nel promuovere, indipendentemente dal credo religioso, l’azione umanitaria, di pace e di fratellanza fra i popoli e in particolare per la realizzazione del programma DREAM di lotta all’AIDS e alla malnutrizione che si sta realizzando in Mozambico, modello concreto per altri paesi africani in difficoltà”.
Il 21 maggio 2009 è stato insignito del Premio Carlo Magno, che viene attribuito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte nella promozione di una Europa unita e nella diffusione di una cultura di pace e di dialogo. In questi anni sono stati premiati soprattutto statisti europei come Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Winston Churchill, Robert Schuman, Carlo Azeglio Ciampi e Angela Merkel. E’ tra i pochi non politici ad avere ottenuto il premio. Si legge nella motivazione: “Per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un'Europa più umana e solidale all'interno e all'esterno delle sue frontiere, per la comprensione tra i popoli, le religioni e le culture, per un mondo più pacifico e giusto”.
Il 16 novembre del 2011 è entrato a far parte del governo Monti, in cui ricopre la carica di Ministro (senza portafoglio) per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione.
Dal 2012 al 2014 è stato chiamato a presiedere la Cattedra su “Globalizzazione e cristianesimo” al Collège des Bernardin di Parigi. Con la “Chaire Andrea Riccardi”, succede all’antropologo René Girard (2009) e al filosofo Marcel Gauchet (2010-2011).
Dal 22 marzo 2015 è Presidente della Società Dante Alighieri.
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