 | 15 Giugno 2012 |
Fantasia della carità per uscire dalla crisi |
SOLIDARIETÀ IN CAMMINO |
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In questo nostro difficile tempo la crisi economica, che è anche e soprattutto crisi sociale, impaurisce e confonde. E genera nuova povertà che si innesta e si radica sulle stratificazioni di una miseria antica. La povertà invece «non è ineluttabile anche in tempi di crisi», secondo Mario Marazziti, presidente della Comunità di Sant`Egidio, movimento che quotidianamente si confronta con il dolore e le necessità dei più deboli. La povertà può essere superata dalla solidarietà ed è quanto dimostreranno gli "Stati Generali" dell`Italia che sta accanto ai più poveri, chiamati a riunirsi per il secondo anno consecutivo a Napoli, domani e dopodomani. Ieri nel salone delle conferenze del palazzo arcivescovile di Napoli la presentazione del convegno degli "Amici dei poveri" il cui tema, «La Chiesa di tutti e particolarmente dei poveri», richiama il Vaticano II e l`insegnamento di Papa Giovanni XXIII. «I poveri sono il tesoro della Chiesa», ha ricordato Benedetto XVI, citando san Lorenzo, nella sua visita alla Mensa dei poveri della Comunità di Sant`Egidio nel dicembre del 2009. I cristiani non possono rassegnarsi, convinti che il mondo si disumanizza se dimentica i poveri: ed è questo il senso della due giorni organizzata da Sant`Egidio con l`arcidiocesi di Napoli e la Papa Giovanni XXIII. Vi parteciperanno quasi 200 organizzazioni nazionali e internazionali, locali impegnate a tessere la rete che accoglie e sostiene chi non ce la fa. Uomini e donne di buona volontà che aiutano gratuitamente malati, anziani, senza fissa dimora, disabili, migranti, carcerati.
Se nel contesto generale anche «la solidarietà è in crisi - osserva Marazziti - è la solidarietà la possibile chiave per uscire dalla crisi in maniera umana, cambiando gli stili di vita, ritrovando l`anima del Paese. Centrale è la gratuità e c`è un`Italia che resiste grazie alla gratuità».
Una delle belle esperienze nate in varie città dalla gratuità del dono e dalla solidarietà, e che sarà una delle tante testimonianze portate al convegno, riguarda la nascita di convivenze di anziani: quattro cinque persone che decidono di vivere insieme portando ciascuno ciò che ha, chi la casa, chi la pensione, chi un po` di salute in più. E saranno quattro cinque persone in meno negli istituti, nelle case di cura, nei cronicari. «Sono esperienze innovative per rompere circoli viziosi di bisogni non ascoltati», la certezza di Marazziti.
Ad approfondire il significato del convegno è il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che sottolinea come la Chiesa «in obbedienza al comandamento di amore ricevuto da Gesù Cristo» da sempre si sia «data come suo compito quello di alleviare la miseria delle persone bisognose, intervenendo, senza la pretesa di dare soluzione al problema nella sua vastità, attraverso l`impegno, premuroso e generoso, del volontariato cattolico e dei missionari, apostoli di Cristo e senza dubbio anche apostoli dell`umanità». Sull`incontro soffia, come lo scorso anno, lo spirito del Giubileo vissuto dalla città dove la solidarietà si mostra con segni vitali, reali, concreti. «La carità è fatta di vicinanza e di condivisione - ribadisce il cardinale. - In fondo, la povertà è figlia dell`egoismo e dell`indifferenza, prima ancora di essere determinata o accentuata da situazioni contingenti». Eppure la povertà è mutevole, è il riflesso dei tempi. C`è quindi, sostiene Sepe, «la necessità di comprendere e avviare percorsi che abbiano come obiettivo la dignità dell`uomo. Allora la povertà sarà un arricchimento».
Valeria Chianese
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