“A voi ho trasmesso quello che anch'io ho ricevuto” dice l'Apostolo, scrivendo alla comunità di Corinto. E ricorda anche a noi che l'annuncio della Pasqua, della resurrezione del Signore Gesù, è qualcosa che si riceve, proprio perché possa essere comunicato agli altri. Quello che abbiamo ascoltato è quello che alcuni esegeti hanno definito il Vangelo di Paolo. L'Apostolo Infatti è legato a questa predicazione, che lui stesso ha ricevuto dagli Apostoli e che non ha smesso di comunicare in tutta la sua missione. Tra questo accogliere e il comunicare l'annuncio della Pasqua, potremmo dire che c'è tutta la sua vita e nella Pasqua, nella resurrezione, c'è il cuore del vangelo e il segreto della vita cristiana, nella quale l'Apostolo chiede di rimanere saldi. E quanto è vero questo, in un tempo in cui tutto sembra perdere stabilità. Questo vangelo e ciò che fa rimanere saldi e Paolo ricorda di come, dopo la Pasqua, Gesù apparve ai Dodici ai e agli altri discepoli. C'è un tempo dopo la Pasqua, che è quello che anche noi stiamo vivendo, in cui la comunità vive nella compagnia del Signore risorto, fa memoria della Pasqua e questa memoria diventa annuncio di fede e di speranza per il mondo intero. E allora queste parole oggi illuminano la nostra preghiera della sera e torniamo anche noi ad ascoltare e ad accogliere questo vangelo dell'apostolo “e cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici”.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
9:32 Lettura della prima lettera ai Corinzi (1Cor 15,1-11)
11:41 Commento sulla prima lettera ai Corinzi (1Cor 15,1-11)
Dalla prima lettera ai Corinzi
(1Cor 15,1-11)
Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
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