In questo martedì della Settimana Santa il Vangelo della passione ci parla della preghiera. Perché questo, quello che abbiamo ascoltato, è un Vangelo sulla preghiera, collocato in un momento drammatico della vita di Gesù e della sua comunità, proprio quando il maestro sta per essere arrestato.
Gesù pregava e rialzatosi andò dai discepoli e li trovò addormentati. Dormivano per la tristezza, cioè concentrati sulla loro tristezza. Avevano preferito mettere la barriera dl sonno con la realtà, e il maestro chiede loro: Ma perché dormite? Forse non è una domanda rivolta solo ai discepoli di allora, ma è rivolta anche a noi oggi: perché dormite? Perché dormiamo? perché l’umanità dorme?
Questo non è solo passare facilmente dalla preghiera al sonno. Il sonno è un atteggiamento di distacco, apatico, insensibile rispetto ala realtà. I discepoli non stanno nemmeno vicino a Gesù che visibilmente soffre, visibilmente, tanto che il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Loro stessi, vedendolo o ascoltandolo, avrebbero potuto accorgersi che aveva bisogno di vicinanza e di conforto, ma dormivano e il sonno giustifica la lontananza.
Gesù non aveva chiesto di essere assistito, almeno nel Vangelo di Luca, ma solo di pregare. Ma c’è uno stretto legame tra la preghiera e la vicinanza attenta e sensibile agi altri. Chi prega è sensibile al bisogno altrui, chi è sensibile al bisogno altrui è spinto alla preghiera non fosse che per chiedere aiuto al Signore proprio a causa dei bisogni che incontra. Donne e uomini addormentati nella preghiera o spenti dell’interiorità, si aggirano tra la gente senza vederla, come sonnambuli ripiegati su di sé.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
8:30 Lettura del Vangelo di Luca (Lc 22,39-46)
10:16 Commento sul Vangelo di Luca (Lc 22,39-46)
Dal Vangelo di Luca
(Lc 22,39-46)
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".
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