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Freddo: la morte in due giorni di due senza dimora, a Roma e Verona, non può lasciarci indifferenti

Il 31 dicembre, nella capitale, la Comunità riapre la Chiesa di San Calisto

Un appello urgente ai cittadini e a tutti i Comuni italiani

Ai primi freddi di questo inverno, in soli due giorni, sono morti due senza fissa dimora, prima a Verona, poi a Roma. L’ultimo, Damiano, è stato ritrovato senza vita nel parcheggio di un supermercato nel quartiere di Tor Bella Monaca. Di fronte a queste morti non si può far finta di niente. Perché si può morire di freddo, ma anche di solitudine e di indifferenza.

La Comunità di Sant’Egidio lancia un appello a tutti cittadini. Ognuno può fare qualcosa: fermarsi davanti a chi vive per strada, portare una coperta, capire come aiutarlo, rivolgersi a chi già aiuta, come alle nostre sedi in tutta Italia. CLICCA QUI PER CONTATTARCI

La Comunità di Sant’Egidio, ampliando le strutture che offre normalmente a chi vive per strada (tra cui – solo nella Capitale - Palazzo Migliori, gestito insieme all’Elemosineria Apostolica e la Villetta della Misericordia all’interno dell’ospedale Gemelli)  aprirà dal 31 dicembre sera la chiesa di San Callisto a Trastevere, dove potranno essere ospitate 40 persone in più per la notte.


L’inverno non è una calamità improvvisa e innaturale, ma ampiamente prevista, anche se può arrivare in ritardo, com’è accaduto quest’anno. Per questo un appello urgente è rivolto anche alle istituzioni: tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, devono avviare o potenziare con urgenza il loro piano freddo, prima che le prossime ondate di gelo provochino nuove vittime.
 

Per entrare in contatto con la Comunità di Sant'Egidio, seleziona il tasto che preferisci, cerca la città più vicina a te e scrivici. Sarai contattato via mail (se preferisci in altro modo puoi scriverlo) quanto prima.

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