A Novara giungono sempre più donne e bambini dall’Ucraina. Con l’intervento di Sant’Egidio la città è diventata anche centro di accoglienza e ricollocamento dei profughi bisognosi di cure ospedaliere. Sono più di trenta i dializzati ucraini presi in carico dagli ospedali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Un gruppo di cinque persone, la settimana scorsa, è stato accolto alla frontiera tra Ucraina e Slovacchia da un team novarese di tre volontari, tra cui un medico. Da Kosice, con un minibus donato dall’azienda Comoli Ferrari, sono arrivati in Italia, dove Sant’Egidio provvede all’accoglienza, mentre si organizza l’ospitalità presso case e famiglie.
La presa in carico di pazienti in dialisi è un’operazione delicata. La Comunità di Sant’Egidio in Slovacchia collabora con l’ospedale di Kosice che permette ai malati di fare subito la dialisi, per alcuni in condizioni molto critiche, perché la guerra ha sospeso per giorni una terapia a cui sottoporsi più volte alla settimana. Presso gli ospedali di Novara e Borgomanero potranno riprendere le cure con regolarità.
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