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Europa vuol dire pace: l'intervento di Andrea Riccardi alla manifestazione "Una piazza per l'Eiropa"

(ANSA) - ROMA, 15 MAR - "Siamo in tanti in questa piazza! Siamo diversi, ma tutti radunati da una passione che sentiamo forte in quest'ora: l'Europa e l'Europa unita! Certo, l'Europa, anche di fronte ai suoi cittadini, sembra lontana e ha perso credito. Ma di fronte ai grandi appuntamenti del futuro non si può non essere uniti. L'Europa è una necessità storica, non una retorica". Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, nel suo intervento alla manifestazione per l'Europa.

"Se non saremo insieme, i nostri valori, la nostra civiltà, si diluiranno nelle correnti della globalizzazione e tra i giganti del mondo. La storia ci ha consegnato, ancora tanto incompleta questa meravigliosa missione: essere europei in questo mondo complicato, conflittuale e in rapido mutamento.

Perché l'Europa è storia, non smemoratezza. Infatti, dal ripudio della guerra, dall'orrore per la Shoah, dal ripudio d'una visione solo nazionale della politica - ha detto ancora Riccardi -, è nato il sogno dell'unità. Ora, mentre la guerra è riabilitata mentre la diplomazia e il dialogo sono umiliati, non possiamo essere divisi e abbarbicati a una politica solo nazionale: fosse la politica estera o la difesa". Per Riccardi invece "abbiamo bisogno di passi più forti! I nostri amici ucraini hanno conosciuto per ben tre anni il dramma della guerra causata dall'aggressione russa. C'è una domanda di pace che sale dal popolo ucraino! Pace vuol dire Europa. Perché l'unità europea, anche in tempi di guerra fredda, non è mai stata contro. Pace non solo per noi, ma essere un porto di pace per chi nel mondo l'ha perduta. Non una fortezza impaurita e invecchiata, ma un porto aperto, capace di accogliere, integrare, costruire il futuro. Chi non ha pace, possa contare  su di noi!", le parole del fondatore della Comunità di Sant'Egidio.

"La passione, che sento in questa piazza, non può essere umiliata in mediocri letture partitocentriche italiane, ma è ben di più! La visione di un'Europa non imbelle o labirintica, ma coesa, solidale e di pace", ha concluso. (ANSA)