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Canepanova e Comune per l'addio a Quinto

Canepanova e Comune per l'addio a Quinto

I funerali dell'homeless domani alle 17
I funerali di Quinto Pacella, 78 anni, senza dimora mite e gentile che spesso passava le giornate tra la stazione e viale Matteotti, saranno celebrati domani alle 12 presso la chiesa di Canepanova: i frati e altre associazioni hanno coperto parte delle spese di cerimonia. Il Comune, inece, ha pagato il cosiddetto funerale di povertà con una speda di 1.200 euro: bara, trasporto del feretro e inumazione sono a carico dell'amministrazione, come prevedono i regolamenti comunali per dare una sepoltura decorosa anche alle persone senza fissa dimora.
«Quinto andava spesso alla mensa dei frati. I fratelli più svantaggiati sono con noi anche nella morte» dice Franco Tassone, direttore di Caritas e parroco della chiesa di San Mauro, che ha seguito Pacella durante la sua vita ai margini. Sempre mite e solitario, schivo e silenzioso, l'uomo è morto al San Matteo lo scorso 6 marzo dopo una vita passata in strada: era stato ricoverato diversi giorni per una grave polmonite bilaterale cui non è sopravvissuto.
Di Pacella si sa poco perché poco parlava, durante le sue giornate passate cercando di evitare il contatto umano tanto che, quasi mai, lo si vedeva chiedere l'elemosina. Come sia finito senza un tetto nessuno lo sa, ma chi l'ha conosciuto ne ricorda il carattere mite, e la continua pulsione a evitare chiunque, anche con i volontari che cercavano di aiutarlo.
Giorgio Musso, referente della Comunità di Sant'Egidio, ha salutato Pacella con una lettera: «Forse i senza dimora, i marginali o gli scarti, come li chiama papa Francesco con linguaggio crudo e onesto, sono lo specchio di una società dove la solitudine rende la vita sempre più invivibile e, in non pochi casi, uccide». 

[ SI.P. ]